Le presentazioni formali non fanno per me.
Conoscersi è un processo dinamico, è una costruzione per strati.
Comincio io, con i miei testi e con i lavori di cui lascio qualche traccia, e una breve storia, scritta qualche tempo fa, ma sempre valida.
Annabaldo
Tutta una parola. Anna da sola non basta, a meno che non siate la regina (al momento, per altro, Elisabetta) o che dall’altra parte del telefono non ci sia la mamma. Per tutti gli altri, vale che di “Anna” se ne conoscono a decine. Un nome che amo per il suono semplice, e talmente breve che si casca subito su ciò che segue. Da tempo immemore mi presento come Anna Baldo, finché un giorno, non so chi mi rispose “Ciao, Annabaldo”.
A+
Avevo scritto una cosa molto meditata sulla A del mio nome, che è poi la stessa A di “Artigiano”, e molto altro. Semplifico la storia, e mi fermo all’Artigiano della comunicazione, una qualifica cui ambisco, perché mi piace pensare che ogni mio lavoro sia una creazione fatta a mano per l’occasione, nulla di scalabile. Richiede pazienza, dedizione, tempo e creatività. Ed è per questo che mi appassiona.
Copy o anticopy?
Com’è che scrivo? No, da piccola non sognavo di scrivere. A dire il vero non ricordo nemmeno cosa rispondevo alla domanda “cosa vuoi fare da grande?”. Però grande ci sono diventata, e oggi faccio il copy. Al perché scrivo ci ho pensato, e lo riassumo in un pezzo cui sono molto affezionata. Mi piace pensare che questo racchiuda anche il senso di come scrivo.