Tiepolo e l’ora di aerobica

Annabaldo

Correva l’anno 1989, per me data spartiacque: avevo appena concluso gli studi con il diploma in Baccalaureato Internazionale, e festeggiavo con il primo “lavoretto” (senza sapere che per i seguenti trent’anni avrei continuato a lavoretti, a ben vedere), ovvero ero una delle guide turistiche per le visite a Villa Zileri Dal Verme (oggi anche Motterle) che, essendo da sempre privata, abitata e utilizzata come sede di uffici, giustamente prevedeva solo visite accompagnate per i turisti che volessero ammirare gli affreschi del Tiepolo.

Insomma, alle ore 8.30 inforcavo la bici – al tempo abitavo in centro a Vicenza, a forse 15 minuti dalla villa – e alle 9 iniziavo la mattinata di lavoro. Un lavoro estremamente gradevole, perché immerso nella bellezza, dal parco ai tiepoleschi affreschi, che si andavano ad illustrare ai turisti, italiani e non solo. Tra questi, prevalevano i pensionati americani. Alcuni anni dopo mi sono trovata in altro contesto di viaggi di americani in terra veneta, e allora tenevo per loro delle mini conferenze introduttive.

Il pensionato USA in viaggio culturale conferma uno stereotipo che a me intenerisce sempre, perché questi Ricky Cunningham ultraottantenni, con gli occhi che brillano al cospetto delle nostre meraviglie, culturali e culinarie, hanno un’energia spesso invidiabile, sono super affabili (esordiscono con l’immancabile “your English is perfect”, che quasi quasi gli credi pure) e prodighi di complimenti, i sorrisi a cinquantaquattro denti, che non ti importa se siano dentiere, trasmettono gioia comunque e brillano quanto i loro occhi.

Occhi che brillano, sorriso a cinquantaquattro denti

Quella mattina, però, mi sono svegliata di soprassalto, proprio alle 8.30. Sono da sempre una “ready in five” ma almeno questi five me li dovete lasciare! Invece no, quel giorno la conta dei pezzi l’ho fatta pedalando, con il rischio di arrivare in ciabatte. Spettinata, non serve dirlo, ma potevo sempre dare la colpa al vento. Aggiungiamo che non sono mai stata una diva e che, al tempo, oltre ad essere ventenne (un po’ aiuta) gli standard di “parecio” delle coetanee era decisamente diverso dall’attuale. Insomma, potevo andare.

C’era solo da recuperare il fiato, dalla corsa in bici esagerata per cercare di recuperare sul ritardo. La piccola comitiva era già lì ad aspettarmi, tutti vestiti in beige, con i cappellini di paglia, armati di macchinette fotografiche e guide di Venezia sotto il braccio (chissà quanto male ci sono rimasti a sapere che non era un suono di pronuncia un po’ diverso, Vicenza era proprio un’altra città!) con gli immancabili sorrisi cui io rispondevo, temo, con una smorfia di dolore, alla ricerca di ossigeno.

Signora in Giallo o Jane Fonda?

E qui, la carissima signora, stavolta una Signora in Giallo, direi, mi accoglie consolandomi, e facendo capire che il mio ritardo era scusato, con un “Well, at least you don’t need to take your aerobics class, today!” Attribuivo alla mancanza di ossigeno, evidentemente fino al cervello, il fatto di non capire neanche il nesso di quello che stava dicendo. Poi, dopo una pausa tecnica, un’ultima apnea, ci arrivai. Secondo la signora io quotidianamente facevo un’ora di aerobica (erano gli anni di step e Jane Fonda), e quel giorno invece avevo già dato, grazie alla fuga in bici.

Ecco, da allora ad ogni sfacchinata, lavoro di casa, trasloco o sforzo extra – e negli anni sono diventati sempre più corposi, fino alla demolizione e trasporto di malte – mi torna in mente quella turista americana e mi distraggo, con un sorriso, pensando quale attività ginnica stia sostituendo la mia fatica del momento. Uno spostamento scatolone vale uno squat e un lift, ogni martellata è l’occasione di “core training”, e così via.

Da qui viene anche l’ispirazione per il mio ultimo blog post per un cliente, che riguarda il “Tinteggiare senza stress”. Dove per “senza stress” aggiungo proprio questo sorriso al ricordo del parallelo che ci invita a prendere tutto dal lato giusto, trovando motivo di compiacerci anche di un lavoro che diversamente potrebbe sembrare molesto.

E voi, in che modo avete fatto la vostra non-meno-che-quotidiana lezione di aerobica, oggi?